Quando Alessandra mi ha comunicato che sarei diventata zia, ho provato felicità pura. Mi sono commossa e ho iniziato a pensare subito come poter viziare ben due marmocchi con la mia creatività.
È chiaro che con Valentina sia più facile. Mi basta un nastrino e un po’ di gloss e passiamo ore a pettinarci e truccarci. Gabriele è più diffidente. Ora però ho trovato il modo di intrattenerlo inventando finte parentele e amicizie con i supereroi. Capitan America è il suo preferito e quando gli ho detto che andava a scuola con il suo papà e lo zio Simo, mi si è seduto accanto e ha continuato a pormi le domande più svariate.
Non è facile avere a che fare con i bambini, non conoscevo le dinamiche dei gemelli e spesso sono in difficoltà, ma poi in un modo o nell’altro riesco a cavarmela e quando chiedono della zia Bea alla loro mamma, io mi sciolgo! I bambini, si sa, con la loro genuinità riescono ad ammorbidire gli animi più resistenti (e non è certo il mio caso).
Tra le mille cose che ho creato per loro, i due progetti più impegnativi sono stati i loro regali per il quarto compleanno. Per il Babi ho preparato un cappellino e una sciarpa a tre colori a falsa costa inglese.
Per questa fantasia è sufficiente montare un numero dispari di maglie, lavorare due diritti e due rovesci fino alla fine della riga ripetendo l’inizio (due diritti e due rovesci fino alla fine) per tutte le righe successive. Il punto è semplice ma dona a capi di questo tipo una grande elasticità. Ho preferito chiudere il cappellino con una nappina per renderlo diverso dal solito.
Per Valentina ho lavorato un poncho a legaccio a due colori con inserti floreali all’uncinetto (un grazie per il tocco in più va sempre a Marinunzia Piccenna!).
La particolarità di questo capo è il fatto che si componga di due quadrati cuciti (non completamente) nella parte alta. Si crea così un collo che completa il tutto.
Per quanto riguarda la misura, bisogna utilizzare il teorema di Pitagora: in ogni triangolo rettangolo, l’area del quadrato costruito sull’ipotenusa è sempre uguale alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti. In parole povere, si raddoppia la misura da gomito a spalla e la si divide per la radice quadrata di 2. Si fa un campione di 20 maglie e con una piccola proporzione si montano le maglie giuste che si lavoreranno poi tutte a diritto o a rovescio.
Per entrambi i progetti, ho usato la Cotton Merino Drops, acquistata da Heidi, nel suo stupendo negozio di filati a Villasanta, in Via Confalonieri 83. Questo filato è ottenuto dall’unione di lana merino di alta qualità e da morbido e fine cotone. Si crea una perfetta combinazione di morbidezza e pienezza permettendo la realizzazione di capi comodi con punti ben definiti e dal risultato uniforme. Il filato è morbido sulla pelle e quindi perfetto per bambini e neonati.
Tra l’altro, sabato 13 giugno si festeggia il World Wide Knit in Public Day e Fiordilana aprirà le sue porte per chi vorrà lavorare in compagnia e soprattutto in pubblico!
Vale, tatina del mio cuore, il mio sogno più grande è insegnarti a lavorare a maglia. Non so se ce la farò, ma se non dovesse interessarti, mi basta già l’affetto e l’entusiasmo che dimostri per le mie creazioni e la curiosità con cui osservi le mie mani ogni volta che ci vediamo…perché sai che la zia Bea non può mai star ferma!
Babino, tu sei un timido coccolone e ancora non siamo in perfetta sintonia, ma sono certa che alla conquista totale manchi pochissimo, perché io sono amica di Capitan America e anche di Babbo Natale!
Il mio amore per voi, la zia Bea.
Ammmmmooore!!
Mi piacerebbe tanto se Vale imparasse a lavorare a maglia!! Chissa’!!
Grazie zia Bea.
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Che regali belli ed utili! Sei una zia bravissima! Anch’io ho utilizzato il cotton merino per realizzare un paio di cardigan perché è un filato quattro stagioni.
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