Il 2003 per me è stato l’anno “a partire dal quale”.
A partire dal quale, per esempio, ho deciso che mi fosse necessario impiegare in modo utile il mio tempo libero.
Sono così riuscita a diventare volontaria ABIO (Associazione per il Bambino In Ospedale). La mia disponibilità era per il sabato pomeriggio e l’unico posto libero era presso il reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale della Mangiagalli.
Ho iniziato la mia avventura ed è stata la piccola Giulia, di soli 800 grammi, a convincermi che quello era il mio posto. Ho messo la mano nell’incubatrice e lei mi ha preso e stretto il dito. È stata un’emozione fortissima e quando ci penso è facile capire che abbia ancora i brividi.
Ogni turno mi ha permesso di maturare e apprezzare la vita e la forza e il coraggio di ogni bambino e dei suoi genitori sono indescrivibili. Le volontarie possono solo cercare ogni giorno di rendere questi periodi più o meno lunghi più sopportabili e per le occasioni speciali preparano piccoli omaggi.
La notte della Vigilia di Natale, per tutto il periodo per cui sono stata volontaria ABIO, sono andata in Mangiagalli con Patrizia B. per attaccare ad ogni culla o incubatrice un paio di scarpette di lana bianca, lavorate ai ferri.
Dopo 10 anni, il mio tempo ha iniziato a ridursi e tra mille dubbi è successo un qualcosa che mi ha fatto capire che quel capitolo della mia vita si doveva concludere: ho incontrato la (non più) piccola Giulia! Purtroppo ho riconosciuto la mamma della bambina troppo tardi per abbracciarle entrambe, ma ho avuto poi modo di parlare a lungo con questa signora con cui anni prima avevo passato tante ore osservando i progressi di quella meravigliosa bambina.
Poco dopo ho conosciuto Marinunzia Piccenna e ho iniziato a frequentare il suo laboratorio in Via Solari 19, a Milano. Quale migliore occasione per imparare a lavorare le scarpine ai ferri?
Questo è il risultato:
Montare 40 maglie su ferri del 3.
Prima riga: lavorare tutte le maglie a diritto;
Seconda riga (e tutte le righe pari fino alla 18): lavorare tutte le maglie a diritto;
Terza riga: 2 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 2 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 2 maglie a diritto;
Quinta riga: 3 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 4 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 3 maglie a diritto;
Settima riga: 4 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 6 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 4 maglie a diritto;
Nona riga: 5 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 8 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 5 maglie a diritto (totale di 52 maglie);
Undicesima riga (e tutte le dispari fino alla fine>> 27esima riga): lavorare tutte le maglie a rovescio;
Ventesima riga: lavorare 22 maglie a diritto, 2 maglie insieme per 4 volte e ancora 22 maglie a diritto (48 maglie);
Ventiduesima riga: lavorare 20 maglie a diritto, 2 maglie insieme per 4 volte e ancora 20 maglie a diritto (44 maglie);
Ventiquattresima riga: lavorare 18 maglie a diritto, 2 maglie insieme per 4 volte e ancora 18 maglie a diritto (40 maglie);
Ventiseiesima riga: lavorare 16 maglie a diritto, 2 maglie insieme per 4 volte e ancora 16 maglie a diritto (36 maglie);
Ventottesima riga: lavorare a maglia rasata 8 ferri (a diritto il dritto del lavoro e a rovescio il retro del lavoro), chiudere il lavoro e cucire.
A Giulia e tutti voi piccoli grandi miracoli che lottate fin da subito, un solo ed affettuoso GRAZIE per quello che mi avete dato e per quello che mi avete lasciato nel cuore.
E grazie anche a Patrizia B., Daniela M. e Laura D.M., colleghe di volontariato per tanti anni e amiche per sempre.
Beatrice