Ordinary people have big tvs. Extraordinary people have big libraries.

Il giorno prima che iniziassi le scuole elementari, ho chiesto a mia mamma di insegnarmi a leggere perché ritenevo impensabile andare a scuola e non saperlo fare.  Ovviamente ho imparato a leggere qualche settimana dopo insieme alla mia maestra e ai miei compagni di scuola.

Adoro leggere…se potessi farlo sferruzzando sarei al settimo cielo! Ho centinaia di libri: non li ho mai contati e non ho intenzione di farlo! Insieme ai miei gomitoli sono la mia ricchezza. Compro spesso anche segnalibri e altrettanto spesso li ricevo in regalo. Qualche mese fa ho pensato di prepararne alcuni ai ferri:

 
Sono  molto semplici e forse poco comodi, ma sono davvero graziosi perché colorati e perché possono essere personalizzati in mille modi.
Si montano un numero dispari di maglie (ad esempio 7) e si lavorano a grana di riso, cioè una maglia a diritto e una a rovescio fino alla fine della riga e si inizia ogni riga successiva sempre con la maglia a diritto seguita da quella a rovescio (fino alla fine della riga). La lunghezza è a piacere, 10 o 12 cm, e poi si attacca un bottone o una letterina di legno sulla sommità con lo stesso filo con cui si è preparato il segnalibro. Si può usare lo stesso filo della chiusura portandolo al centro e lasciandone qualche centimetro.

Io ho usato il Drops Paris, acquistato presso Fiordilana a Villasanta, in Via Confalonieri 83. Questo filato è composto da più capi sottili di cotone al 100%. Sono fibre traspiranti è altamente assorbenti. I colori del Paris sono bellissimi e così tanti da non sapere quale scegliere. Inoltre, questa qualità di cotone si lavora facilmente e i progetti si realizzano molto rapidamente.

La stessa fantasia a grana di riso può essere utilizzata per creare un porta e-book o porta cellulare oppure presine o asciugamani da cucina o ancora asciugamani o bavaglini per bambini.

Per realizzare progetti più grandi del segnalibro è necessario predisporre un campione di almeno 20 maglie (o quante ne richiede la fantasia prescelta). La proporzione che permette di ottenere il numero corretto di maglie è questa:

numero maglie:cm ottenuti col campione=numero maglie da montare:misura del progetto da realizzare (asciugamano o altro)

Va dunque moltiplicata la misura in cm da ottenere per la misura in cm ottenuta e la si divide per il numero delle maglie montate.

Il porta e-book è un rettangolo. La larghezza si otterrà dalla proporzione, la lunghezza sarà pari a poco più del doppio dell’altezza del tablet. Verrà poi cucito ai lati e si potrà chiudere con un bottone.

È anche possibile poi usare una fantasia diversa, ma della stessa famiglia della grana di riso.

  • Grana di riso doppia. 

Montare un numero di maglie dispari.

Prima riga (e tutte le dispari successive): lavorare una maglia a diritto e una a rovescio fino alla fine della riga;

Seconda riga (e tutte le pari successive): lavorare i punti come si presentano.

  • Zig zag a grana di riso.

Si esegue su un numero di punti di base multiplo di 10+1 (esempio: 10+1, 20+1,…). Il motivo a zig zag che si ottiene può essere o meno affiancato da un bordo a maglia rasata (lavorare le maglie a diritto sul dritto del lavoro e a rovescio sul retro del lavoro) oppure lo si può ripetere affiancato per tutto il lavoro.

Prima riga: (si esegue sul retro del lavoro) lavorare tutte le maglie a rovescio;

Seconda riga: tre volte una maglia a diritto e una a rovescio, 4 maglie a diritto. Ripetere questa parte fino a fine riga e concludere con una maglia a diritto;

Terza riga: iniziare con una maglia a rovescio, ripetere fino a fine riga 3 maglie a rovescio, per tre volte una a diritto e una a rovescio, una maglia a rovescio;

Quarta riga: ripetere fino a fine riga 3 maglie a diritto, tre volte una maglia a diritto e una a rovescio, una a diritto, terminare con una maglia a diritto;

Quinta riga: iniziare con una maglia a rovescio, ripetere fino a fine riga per tre volte una a diritto e una a rovescio, 4 maglie a rovescio;

Sesta riga: ripetere fino a fine riga 5 maglie a diritto, 2 volte una maglia a diritto e una a rovescio, una a rovescio, terminare con una maglia a diritto;

Settima riga: lavorare come la quinta riga;

Ottava riga: lavorare come la quarta riga;

Nona riga: lavorare come la terza riga;

Decima riga: ripetere dalla seconda riga.

Questo è il risultato:

   

E come ha scritto Daniel Pennac: il tempo per leggere è un tempo che si ruba agli obblighi della vita, è come il tempo per amare.

LaBeBi

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Let them be little…

Il 2003 per me è stato l’anno “a partire dal quale”.

A partire dal quale, per esempio, ho deciso che mi fosse necessario impiegare in modo utile il mio tempo libero.

Sono così riuscita a diventare volontaria ABIO (Associazione per il Bambino In Ospedale). La mia disponibilità era per il sabato pomeriggio e l’unico posto libero era presso il reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale della Mangiagalli. 

Ho iniziato la mia avventura ed è stata la piccola Giulia, di soli 800 grammi, a convincermi che quello era il mio posto. Ho messo la mano nell’incubatrice e lei mi ha preso e stretto il dito. È stata un’emozione fortissima e quando ci penso è facile capire che abbia ancora i brividi. 

Ogni turno mi ha permesso di maturare e apprezzare la vita e la forza e il coraggio di ogni bambino e dei suoi genitori sono indescrivibili. Le volontarie possono solo cercare ogni giorno di rendere questi periodi più o meno lunghi più sopportabili e per le occasioni speciali preparano piccoli omaggi.

La notte della Vigilia di Natale, per tutto il periodo per cui sono stata volontaria ABIO, sono andata in Mangiagalli con Patrizia B. per attaccare ad ogni culla o incubatrice un paio di scarpette di lana bianca, lavorate ai ferri.

Dopo 10 anni, il mio tempo ha iniziato a ridursi e tra mille dubbi è successo un qualcosa che mi ha fatto capire che quel capitolo della mia vita si doveva concludere: ho incontrato la (non più) piccola Giulia! Purtroppo ho riconosciuto la mamma della bambina troppo tardi per abbracciarle entrambe, ma ho avuto poi modo di parlare a lungo con questa signora con cui anni prima avevo passato tante ore osservando i progressi di quella meravigliosa bambina.

Poco dopo ho conosciuto Marinunzia Piccenna e ho iniziato a frequentare il suo laboratorio in Via Solari 19, a Milano. Quale migliore occasione per imparare a lavorare le scarpine ai ferri?

Questo è il risultato:

 
E queste le istruzioni:

Montare 40 maglie su ferri del 3.

Prima riga: lavorare tutte le maglie a diritto; 

Seconda riga (e tutte le righe pari fino alla 18): lavorare tutte le maglie a diritto;

Terza riga: 2 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 2 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 2 maglie a diritto;

Quinta riga: 3 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 4 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 3 maglie a diritto;

Settima riga: 4 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 6 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 4 maglie a diritto;

Nona riga: 5 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 8 maglie a diritto, 1 aumento, 17 maglie a diritto, 1 aumento, 5 maglie a diritto (totale di 52 maglie);

Undicesima riga (e tutte le dispari fino alla fine>> 27esima riga): lavorare tutte le maglie a rovescio;

Ventesima riga: lavorare 22 maglie a diritto, 2 maglie insieme per 4 volte e ancora 22 maglie a diritto (48 maglie);

Ventiduesima riga: lavorare 20 maglie a diritto, 2 maglie insieme per 4 volte e ancora 20 maglie a diritto (44 maglie);

Ventiquattresima riga: lavorare 18 maglie a diritto, 2 maglie insieme per 4 volte e ancora 18 maglie a diritto (40 maglie);

Ventiseiesima riga: lavorare 16 maglie a diritto, 2 maglie insieme per 4 volte e ancora 16 maglie a diritto (36 maglie);

Ventottesima riga: lavorare a maglia rasata 8 ferri (a diritto il dritto del lavoro e a rovescio il retro del lavoro), chiudere il lavoro e cucire.

A Giulia e tutti voi piccoli grandi miracoli che lottate fin da subito, un solo ed affettuoso GRAZIE per quello che mi avete dato e per quello che mi avete lasciato nel cuore.

E grazie anche a Patrizia B., Daniela M. e Laura D.M., colleghe di volontariato per tanti anni e amiche per sempre.

Beatrice