‘Cause we are living in a material world and I am a material girl!

La vacanza che ricorderò per sempre (viaggio di nozze a parte) è quella che ho fatto nel settembre 2006 con Riccardo, in Grecia e Turchia. 

Quell’anno ne abbiamo combinate di tutti i colori. 

Siamo andati a Roma a vedere il concerto di Madonna, abbiamo dormito alla Stazione Termini, abbiamo conosciuto mille persone, ma quello che non abbiamo mai smesso di fare, ancora oggi, è ridere.

Ridiamo fino a star male, di tutto (e spesso di tutti)!

Ridiamo delle calze con i sandali, delle caramelle acide, delle parole sbagliate, dei film trash, delle canzoni italiane nei film francesi, delle telenovelas anni ’80, delle mutande a fiori, dei bagni allagati, del bagnoschiuma alla rosa, dei cani che ci rincorrono, dei soldi prestati e ridati solo in parte, della faccia tosta delle persone, delle borse più o meno griffate, dei difetti e delle debolezze e di tutto quel che possiamo.

Non siamo due pagliacci, anzi. Siamo solo felici di stare insieme e ora, che succede raramente, quando riusciamo ad incontrarci, mi domando come riesco a sopravvivere.

La vita è fatta di fasi, si sa, e persone di cui pensi non poter fare a meno, poi pian piano o all’improvviso non le frequenti più. Alcune le dimentichi, per altre conservi un pezzetto di cuore ed è sempre come se ci si fosse visti il giorno prima.

Per me Ricky è tutto questo. Siamo passati dal vederci tutti i giorni al vederci due o tre volte l’anno, ma alla base c’è un affetto sincero, puro e totale. Abbiamo condiviso momenti bellissimi e meno piacevoli, lacrime di gioia e di dolore. E sono certa che anche tra mille anni sarà sempre così: perfetto.

Per Ricky non ho mai fatto nulla ai ferri anche se qualche mese fa per lui ho comprato una bellissima lana blu, direi addirittura true blue! È la Drops Andes di Fiordilana (Via Confalonieri, 83, Villasanta), composta per il 65% di lana e per il 35% di alpaca. Le fibre non sono trattate e quindi le proprietà naturali del filato vengono esaltate al massimo, garantendo una miglior forma e qualità del tessuto.

Non so cosa potrei fare per lui, devo ancora decidere! Oggi, però, ho voluto provare a lavorare un campione di un punto che mi ricorda quella fantastica vacanza: il punto turco.

  

Queste le istruzioni: 

Montare un numero di maglie multiplo di due, più due maglie di vivagno.

Prima riga (e tutti i ferri dispari): lavorare tutte le maglie a diritto;

Seconda riga (e quarta riga): una maglia a rovescio, ripetere per tutto il ferro due punti annodati (passare due maglie a rovescio sul ferro di destra, mettere il filo dietro ai due punti passati, riportare le due maglie passate sul ferro di sinistra, quindi il filo sul davanti come per lavorare il rovescio e lavorare le due maglie a rovescio), terminare con una maglia a rovescio;

Sesta, ottava, decima riga: lavorare tutte le maglie a rovescio;

Undicesima riga: ripetere dalla prima riga.

Per valorizzare questo punto, userei la Drops Muskat perché è un cotone mercerizzato filato da più fili sottili che la rendono estremamente durevole e conferiscono al tessuto una piacevole lucentezza e grande stabilità. Proprio per le loro caratteristiche, punto e filato sono, a mio avviso, perfetti per un poncho, un golfino con la manica a tre quarti o un top.

Per Ricky, per te che mangi prosciutto rosso, leggi libri di storia e canti la Ciccone, per te che sei il mio ray of light e hai reso speciali le nostre serate di confessions on a dance floor…per te, per me e pure per LOLI!

Becipet.

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