L’anno del pinguino (con la tuba!).

Quando brindo all’anno nuovo, inizio un mio personalissimo count-down perché i tre mesi che mi separano dal compleanno passano in un lampo. Quest’anno, poi, gli anni da festeggiare erano 40 e c’era pure tutto il carico relativo a questo traguardo!

Me lo ha ricordato anche la piccola Vale con un biglietto speciale:

  
I presupposti per far festa sono sempre meno, ma ho dato ascolto al mio maritino e ho messo da parte i pensieri per un lungo week-end.

Ho avuto la gioia di rivedere alcuni amici marchigiani e molti altri amici che non vedo così di frequente e questo è stato il regalo più grande. Se avessi avuto tempo e voglia, avrei organizzato un autentico e scintillante birthday party e chi ha partecipato al mio matriagio sa di cosa sono capace, ma a parte tutto mi sono davvero goduta questi giorni e credo sia stata la cosa più importante.

Ho riso tanto, ho pianto tanto e non ho pensato a nulla.

Certo, a volte (spesso veramente), sono convinta di non essere esattamente dove avrei voluto, di non avere esattamente quello che desideravo, ma forse e senza neanche troppi dubbi, ho tanto più valore, soprattutto in termini di esperienza.

Pensavo che qualcuno avrebbe osato regalandomi qualche gomitolo, magari di quelli costosissimi che sogno la notte e invece nessuno ha avuto questo pensiero, forse per paura di sbagliare o forse perché chi mi conosce sa che sono ancora sopra i 250….gomitoli, ovviamente! A dirla tutta, nel lungo week-end del mio compleanno ho un po’ trascurato il mio knitting, ma ho avuto il piacere e l’onore di tornare indietro nel tempo e avere tra le mani una delle mie prime creazioni. L’oggetto in sè non è nulla di particolare: è una sciarpa a coste 3:3 molto lunga (più di 2 metri) e con le frange. Anche la lana non è assolutamente preziosa, ma il risultato è molto carino e anche lo spirito e l’affetto con cui viene indossata la migliorano ulteriormente. Ho lavorato questa sciarpa tanti anni fa, durante una vacanza di Natale sotto la neve, guardando “un posto al sole” e almeno 5 volte (senza mai vederne la fine però) il film “il profumo”.

Mimmino, in arte Simone Stacchio, proprietario di questa sciarpa, è il mio compagno alieno qui sulla terra.

Noi diciamo così.

Diciamo così perché in pochi capiscono il nostro essere ilari e sorridenti, ma scontrosi; generosi, ma egoisti; solari e placidi, ma ugualmente tempestosi e irruenti come un mare in tempesta.

  
 
Noi ridiamo.

Ridiamo soprattutto di noi stessi, dei nostri difetti, del nostro pessimo carattere.

Anche in occasione di questi giorni insieme non potevamo che ridere e giocare ad una vita parallela e piuttosto surreale in cui siamo stati anche fotografi e modelli su un set assolutamente casalingo!

  
E dunque, anche grazie a Mimmino, benvenuti 40! Non mi fate più paura, ma anzi mi avete dato coscienza e mi permettete di dimostrare gratitudine e lacrime senza vergognarmi e soprattutto di riconoscere chi merita di vivere la mia vita come comparsa o come protagonista. E di ridere, di essere felice la maggior parte del mio tempo, perché a 40 anni si è già stati abbastanza al mondo per capire almeno le proprie priorità e sicuramente quali avventure meritino di essere vissute.

Le mie avventure con Mimmino sono iniziate quasi 15 anni fa e nonostante gli anni passati, i capelli bianchi e gli acciacchi, il nostro splendore non accenna a diminuire ed è totalmente abbagliante quando siamo insieme!

Mimmino, grazie di essere il mio compagno alieno, per tutti i caffè d’orzo alla liquirizia già bevuti e da bere, per ogni fetta di ciauscolo, per ogni cuore di anguria, per ogni fontanella sulla spiaggia e per ogni pic-nic notturno.

Ti voglio bene!

La “piccola” Bea.

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