Negli ultimi anni, da quando frequento il laboratorio di M. P. in Via Solari 19 a Milano, mi è capitato spesso di incontrare persone nuove. Con alcune di esse si è instaurato uno splendido rapporto di amicizia, condivisione e fiducia e nel tempo è sempre meglio. I nostri incontri sono una valvola di sfogo. Non lavoriamo solo a maglia e non ci scambiamo solo informazioni su filati, modelli o punti. Scambiamo consigli di vita, pezzi di noi stesse, cresciamo insieme. In mezzo a quei gomitoli, beviamo caffè, mangiamo biscotti e torte, ci confidiamo e credo che per ognuna di noi sia un momento di distacco dalla propria famiglia (e dalla propria vita) ed essenziale per tornare ad essa con la giusta carica.
Il perno di questa “associazione a delinquere” è lei: Marinunzia!
Non riesco se non a dirne bene. È speciale.
Riesce a tenerci unite senza che ce ne rendiamo conto. Ci ascolta e ci consiglia e ci fa illudere che tutto, anche la vita stessa sia facilissima e che possiamo farcela. È una fonte inesauribile di idee, di risposte giuste e di conforto.
E poi ci siamo noi: le ragazze del lunedì, del mercoledì, del giovedì e quelle del sabato. Nel tempo si sono formati i gruppi e ognuno di essi è diverso e ha le sue caratteristiche. Ci sono le riflessive, le tranquille, le poetiche, le festaiole e le creative. Tutte siamo un po’ tutto questo in modo più o meno spiccato e tutte diamo alle altre a seconda del bisogno.
Quel leggero tintinnio dei ferri, le risate, le chiacchiere, tutto si mescola a creare una sorta di melodia, una sorta di “bagno purificatore” che, come dicevo, ci aiuta a superare la settimana successiva. Chi non ha mai vissuto un gruppo di maglia non può capire, chi non ha mai presenziato ad una “lezione” di Marinunzia non può neanche lontanamente immaginare!
Alle mie Amiche di Maglia voglio dedicare un possibile poncho. È un capo davvero molto semplice. L’ho comprato in uno store giapponese del centro (su suggerimento di Francesca C., collega di lavoro da pochissimo, ma spero amica a lungo), quello che vende tutto il basic possibile. E l’ho comprato per replicarlo certo, ma anche perché insieme a questo possibile poncho ci sono anche le istruzioni per indossarlo (il numero 3 è il mio preferito, per questo mi ostino a definirlo poncho!):
Si tratta di una striscia, in origine, che misura 150cmx50cm e nei due lati lunghi ci sono asole e bottoni.
Lo si può replicare con qualunque filato: lana, cotone, seta, ma anche mescolando le fibre. Personalmente, quando avrò esaurito i miei vari progetti in corso, lo realizzerò in muskat drops e lace drops. Ho letto opinioni non eccelse sui filati drops, ma mi sono sempre trovata molto bene, sia in termini di qualità, sia di prezzo.
Nella fattispecie si tratta di un progetto “passe-partout” e credo servano dei filati forti ma anche eleganti. E l’unione di questi due prodotti Drops crea un filato resistente e di una lucidità degna dei più brillanti cieli stellati. Il muskat drops è un filato di cotone (100% cotone egiziano mercerizzato), filato da fili più sottili che lo rendono durevole e stabile nella forma. Lace drops è una miscela di baby alpaca e seta di gelso, filato a due capi con una lunghezza di circa 800 metri per matassa, quindi perfetta anche per progetti piuttosto grandi. Le fibre non sono trattate, cioè sono state solo lavorate e non esposte ad alcun trattamento chimico prima della tintura.
A seconda dunque del filato che si vorrà usare, consiglio un campione di 20 maglie per poi proseguire montando un numero di maglie sufficienti a creare questa striscia larga 50 cm e lunga 150 cm. Per i bottoni e le asole si può optare per dei semplici automatici oppure Marinuzia penserà a rendere “facilissima” anche questa parte del progetto e allora si potranno usare bottoni di qualunque forma e materiale. Per la fantasia si può decidere di esaltare la bellezza del filato con una maglia rasata ricordandosi però di fare un piccolo bordo per evitare che il lavoro si arrotoli oppure…oppure chiederemo a Marinunzia!
E, quindi, GRAZIE a Marinunzia e a tutte voi che rendete speciale ogni giorno in attesa delle nostre “lezioni” di maglia e di vita.
Con tutto il mio affetto,
LaBeBi.
Confermo tutto quanto detto da Beatrice, anche se ho potuto partecipare solo una volta ad una sessione di lavoro di Marinunzia che, oltre ad avere una grande competenza nel lavoro a maglia, è anche una persona estremamente positiva. Anche il gruppo che frequenta le lezioni di maglia è composto da persone simpatiche e accoglienti. Per questo mi dispiace abitare in Abruzzo e non poter partecipare alle sedute di lavoro, ma seguo i loro lavori da lontano e, quando completo qualche lavoro, pubblico la foto è qualche istruzione sul gruppo WhatsApp, con l’intento di condividere anch’io qualche informazione utile. Per quanto riguarda Beatrice è una persona sensibile, generosa, estremamente creativa, appassionata e competente sia nella maglia che nell’uncinetto. Con questo blog fornisce veramente molte idee e suggerimenti. Bella l’idea di questo scialle poncho e mi piacerebbe realizzarlo. Anch’io uso spesso filati Drops perché, nonostante qualche criticità, sono caratterizzati da un buon rapporto qualità – prezzo.
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Wow, adoro i capi trasformisti e adoro crearli!
Anche io fotografo parecchi capi che vedo nei banchi dei cinesi per poi replicarli con i filati che amo! Per una volta siamo noi che copiamo loro 🙂
Buon week end sferruzzoso
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Bello, io l’ho fatto tempo fa riciclando un maglione e poi con una sciarpa, e confermo lo uso semrpe come pocho, è comodissimo e bello!!
http://orlosubitoit.blogspot.com/2011/10/capo-multi-funzione.html
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